La nostra scuola in pillole
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Bambini al centro
- Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità.
- Il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita.
- L’osservazione rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo.
- La documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, rendendo visibile le modalità e i percorsi, e permettendo di apprezzare i progressi.
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L’attività di valutazione documenta i processi di crescita ed è orientata a incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità.
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Attenzione alle esigenze delle famiglie: sportello di ascolto con psicologo interno e corsi di formazione per genitori.
- Ogni anno un nuovo tema per tener vivo l’interesse e la curiosità. Attività integrative: progetti e laboratori ad hoc.
- Attività all'aria aperta
La nostra sTORIA
La prima Scuola Materna Parrocchiale a Gandosso è nata nel 1968: cominciò ad operare in una casa privata con la presenza di 35 bambini. Nel frattempo, il parroco Don Cristoforo Salvi, con l’apporto di uno speciale Comitato Organizzatore e con il supporto di Padre Antonio Tallarini, sacerdote nativo di Gandosso, decide la costruzione della Scuola Materna. Le pratiche di realizzazione iniziano nel settembre 1968. Nel progetto, oltre all’edificio destinato alla Scuola Materna, viene previsto un salone cinema, aule di catechismo e di ritrovo.
SCUOLA INCLUSIVA
La scuola inclusiva è una scuola che pensa e che progetta tenendo a mente proprio tutti, perché nessun alunno sia sentito come “non appartenente, non pensato e quindi non accolto”.
La prospettiva della didattica a misura di ciascuno è tesa a promuovere il massimo successo formativo, nella prospettiva della scuola di tutti e di ciascuno. Una scuola inclusiva è quella che combatte l’ “esclusione”, una vita scolastica vissuta ai margini, che fa sentire ogni persona parte del tutto, appartenente all’ambiente che vive quotidianamente, nel rispetto della propria individualità; dove l’individualità è fatta di “differenze”, una scuola è inclusiva quando essa vive e insegna a vivere con le differenze.
La diversità, in tutte le sue forme, dunque, viene considerata una risorsa e una ricchezza, piuttosto che un limite, e nell’ottica dell’inclusione si lavora per rispettare le diversità individuali.